Iperammortamento Industry 4.0

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Iperammortamento Industry 4.0

Per «favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello Industria 4.0», si legge nel testo del Maxiemendamento, viene prorogata e rimodulata la disciplina relativa all’ammortamento e iperammortamento Industry 4.0 anche agli investimenti nuovi, effettuati entro il 31 dicembre 2019  o entro il 31 dicembre 2020, a condizione che entro il 31 dicembre 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e si sia pagato almeno il 20% del costo totale come acconto. Previsti tre scaglioni di spesa in base ai quali variano le percentuali dell’incentivo.

Il Maxiemendamento ha apportato alcune modifiche nella maggiorazione del costo di acquisizione degli investimenti:

  • maggiorazione del 170% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino ai 10 milioni di euro.
  • Maggiorazione del 50% per investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
  • Nessun incentivo sulla parte di investimenti complessivi che supera il limite di 20 milioni di euro.
  • Maggiorazione del 40% per i soggetti che effettuano investimenti compresi nell’allegato B della legge numero 232/2016, che elenca i beni immateriali connessi a investimenti in ambito Industria 4.0, come software, sistemi, piattaforme e applicazioni.

Inoltre, il comma 123 bis del Maxiemendamento cita come agevolabili anche le soluzioni di cloudcomputing per l’accesso a beni immateriali. Il Mise istituisce nel suo stato di previsione un fondo da 25 milioni di euro per ogni anno dal 2019 al 2021.

In generale dunque, contemplando il costo degli acquisti più le maggiorazioni, la Legge di bilancio 2019 prevede l’applicazione dell’iperammortamento secondo queste percentuali:

  • 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro 
  • 200% per gli investimento fra 2,5 e 10 milioni di euro 
  • 150% fra i 10 e i 20 milioni
  • oltre i 20 milioni di euro, non è previsto incentivo
  • 140% per chi effettua acquisti di strumenti 4.0 previsti dalla legge 232/2016 (come certi software).

 

Sparisce invece il superammortamento, che non sarà prorogato oltre il 31 dicembre 2018.