Focus all’interno di nuove tecnologie di filtrazione: uf, la ultrafiltrazione.

Focus all’interno di nuove tecnologie di filtrazione: uf, la ultrafiltrazione

Spesso ci troviamo davanti ad acque di falda con problematiche chimiche e batteriologiche. La struttura sotterranea è cambiata totalmente nel corso degli anni, vuoi per il dissesto idrogeologico , che per i continui movimenti della terra sottostante. Le concentrazioni chimiche trovate all’interno di alcuni campioni analizzati, confermano questa teoria.

Una tecnologia importante, e di confermata soluzione come riportato ed espresso nella ultima fiera internazionale dell’acqua la IWW di AMSTERDAM, che ha preso campo negli ultimi anni e che sta, mano a mano, entrando dalla porta principale degli investimenti riguardanti il trattamento acque, è la ULTRAFILTRAZIONE.

Questa particolare tecnologia, sfrutta la teoria della filtrazione ma con risultati strabilianti in termini di qualità di acqua prodotta: l’acqua da trattare viene inserita ad alta pressione, all’interno di “Vessel”, involucri in vetroresina capaci di trattenere 300-400 fino anche a 1000 psi di pressione, e sparata all’interno di membrane composte da piccole cannucce di piccole dimensioni( mm di diametro), che con la forza di attrito e con la particolare struttura della “cannuccia” stessa, riescono a darci una qualità migliore rispetto ad un sistema di filtrazione normale a letto misto.

Da non sottovalutare e molto importante, l’ultrafiltrazione crea anche un beneficio batteriologico, con l’eliminazione di colonie batteriche che potrebbero essere dannose se presenti all’interno della acqua prodotta e con un notevole abbattimento del consumo di prodotti chimici.

Ovviamente questi macchinari sono correlati da centraline elettroniche che gestiscono ogni movimento ed ogni funzionalità, favorendoci dei report dettagliati e comunicati da server remoto, in modo da avere una gestione mirata e telemonitorizzata su tutto il complesso di ultrafiltrazione e ciò che lo compone.