Festival Acqua: male depurazione e dissesto ma segnali di crescita.
Presentato il rapporto di Utilitalia su gestione risorse idriche
Secondo analisi effettuate dai nostri esperti sul suolo italiano,abbiamo l’acqua più economica d’Europa, ma siamo anche quelli che hanno uno dei maggiori usi pro
capite del Continente, mancano investimenti e abbiamo “una spada di Damocle di
200 milioni di euro l’anno” che saremo costretti a pagare all’Europa a causa dei
ritardi della depurazione.
Il Rapporto Generale sulle Acque, presentato da Utilitalia, rappresenta un po’ la
sintesi e il momento simbolo dei cinque giorni del Festival dell’Acqua che sono
intercorsi a Milano. Un evento che finora ha visto gli interventi di 208 relatori in 37 convegni tecnici, sempre ispirati alle risorse idriche. Nel volume sono raccolti gli effetti e i difetti dell’acqua nel nostro Paese. Con un confronto internazionale sulla gestione delle risorse idriche. Per un bilancio finale che vede “luci ed ombre al tempo stesso”.
Ma andiamo a vedere meglio: nel capitolo delle ombre rientra il quadro degli
investimenti. Per raggiungere livelli standard su infrastrutture e servizi, spiegano, “in Italia ci sarebbero da investire – secondo i dati dell’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico – circa 65 miliardi di euro nei prossimi trent’anni”.
Una somma che Utilitalia declina in un flusso annuale di circa 5 miliardi, di cui un miliardo “per recuperare i ritardi in fognature e depurazione”, tra i 2,5 e i 3,5 miliardi “per sostituzione di reti o manutenzioni straordinarie” e un altro miliardo “per la tutela dei bacini e delle falde idriche”.
Dall’altra parte, però, “la luce” è data dal fatto che – come si legge in più parti del rapporto – “dopo decenni di immobilità del settore e sfiducia del settore creditizio per un comparto dalle normative instabili, il lavoro dell’AEEGSI sul Metodo Tariffario sta producendo una nuova attenzione dal mondo finanziario”. Risorse necessarie per un settore che “conta su soldi pubblici solo per il 10,8% degli importi necessari”, mentre il resto è coperto dal ricorso al credito. Nel 2014, intanto, sono state finanziate opere per 1,8 miliardi di euro, segnando un +14% rispetto al 2011.
“Il quadro è destinato al miglioramento. E attenzione, udite udite concentriamoci sulle tariffe. In Italia sono le “più basse d’Europa”: in media 1,60 euro ogni mille litri, contro i 6,63 che si pagano a Copenhagen, i 5,70 a Berlino, i 4,20 euro a metro cubo che sostengono i parigini.
Ma “consumiamo e sprechiamo più acqua di tutti i nostri vicini europei”, mette in
guardia il rapporto: circa 200 litri per abitante al giorno, contro una media europea inferiore ai 165. Senza contare il tasso di morosità, che nell’acqua è del 4,3%, contro un 1,2% delle bollette energetiche. Quindi ottimismo e voglia di contrastare gli inutili sprechi.